Gli ultimi figli d’Europa

di Sandro Moiso (*)

Giovanni Iozzoli, Di notte nella provincia occidentale, Edizioni ARTESTAMPA, Modena 2018, pp. 272, € 17,00

E’ un vero peccato che oggi non ci siano più registi del calibro di Mario Monicelli, Pietro Germi o Dino Risi, in grado di prendere in mano un romanzo come questo e trasformarlo in uno dei grandi classici della commedia all’italiana e che, dietro al sorriso e all’umanità della narrazione, avrebbero saputo rivelare l’amarezza delle vite dei protagonisti e i drammi dall’esito incerto di una società in via di smantellamento. Continua la lettura di Gli ultimi figli d’Europa

Costruire evasioni

Prison Break Project, Costruire evasioni. Sguardi e saperi contro il diritto penale del nemico, Edizioni Bepress, 2017, pp. 277.

A volte si incontrano dei libri necessari.
Costruire evasioni. Sguardi e saperi contro il diritto penale del nemico, è sicuramente uno di questi.
E’ un libro necessario perché finalmente qualcuno – un collettivo di ricercatori precari – si è assunto l’onere di fare il punto, in una prospettiva sia storica che attuale, sull’insieme dei dispositivi repressivi elaborati negli anni dai poteri costituiti contro i movimenti conflittuali. Continua la lettura di Costruire evasioni

Nikolaj Vavilov: eroe della Scienza, poeta della Natura

di Sandro Moiso (*)

vavilovNikolaj Vavilov, L’origine delle piante coltivate. I centri di diffusione delle diversità agricole, Pentàgora, Savona 2016 (II edizione), pp. 232.

Andremo al rogo, bruceremo, ma non rinnegheremo mai le nostre opinioni!” (Nikolaj Vavilov)

Nikolaj Ivanovič Vavilov, nato a Mosca nel 1887, fu un agronomo, botanico e genetista russo.
La ripubblicazione della sua opera più famosa, pubblicata per la prima volta nel 1926 nell’URSS e giunta oggi alla sua seconda edizione italiana per i tipi di Pentàgora, permette però di ricordarlo proprio in occasione di quella rivoluzione d’Ottobre, di cui si celebra quest’anno il centenario, della quale egli fu contemporaneamente eroe e successiva vittima della sua degenerazione staliniana.

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Non ho visto niente

A giudicare dal suo sito web e dagli articoli entusiasti della Stampa, la casa circondariale ‘Lorusso e Cutugno’ di Torino deve essere proprio un gran bel posto dove stare: impianti sportivi, occasioni di lavoro, sale mense progettate da “interior designers”, cene con chefs stellati ….
Verrebbe quasi voglia di farsi arrestare apposta per poterne vivere l’esperienza !

Prima di compiere l’apposito reato ritengo però opportuno ascoltare  la testimonianza diretta di chi ha avuto, a vario titolo, l’occasione di entrarci, per misurare se non vi sia una certa distanza fra l’immagine e la realtà. Continua la lettura di Non ho visto niente

Gocce nere

Gocce nereIl sogno di Hemigidio Huerta (al secolo Nestor Cerpa Cartolini), quando il 17 dicembre 1996 occupò con il suo commando del MRTA l’ambasciata giapponese di Lima, era quello di liberare 442 compagni/e  dalle carceri tomba di Fujimori, fra cui sua moglie Nancy Gilvonio. Si sa come finì:  il 22 aprile 1997 tutti i guerriglieri e un ostaggio furono uccisi a sangue freddo in un blitz delle forze speciali peruviane.
Gocce nere è la continuazione immaginaria di quel sogno con un finale diverso, un finale dove “le sbarre cedono alla pressione delle dita”. Continua la lettura di Gocce nere

Gaza e l’industria israeliana della violenza

di Fabrizio Salmoni (*)

gaza-copertinaIl libro: Enrico Bartolomei, Diana , Alfredo Tradardi, Gaza e l’industria israeliana della violenza, Derive e Approdi, 2015

Libro sconsigliato agli impressionabili ma consigliatissimo a chi vuole informazione documentata e pressoché inoppugnabile. Consigliatissimo anche a chi è cresciuto con la nozione della missione difensiva e protettiva, propria del sionismo storico, dello stato di Israele. Quanti ebrei nel mondo, in particolare quelli della generazione sopravvissuta alla guerra mondiale, all’Olocausto e di quella immediatamente successiva hanno interpretato, pur non vivendola direttamente, l’esistenza e la natura di Israele come  rifugio e compensazione dovuta dalla comunità mondiale, qualcuno anche come esperimento socialista? Tantissimi, e su quella nozione si sono fermati perché i presupposti erano sufficienti a giustificare i cosiddetti errori inevitabili. Continua la lettura di Gaza e l’industria israeliana della violenza