L’anima e il muro/Il Fatto calibro 9

L'anima e il muroSe vi dovesse succedere di finire in carcere, guardate cosa c’è nelle celle. Sappiate che per ogni cosa che vedete, il fornelletto, il libro, la penna … è stato pagato un prezzo”. Nel prezzo, le vite di Gerhard Coser, Marcello Mereu, Enrico Delli Carri, bruciati vivi a vent’anni in una cella, durante una protesta del luglio 1970 a San Vittore.

Chi li ricorda è Sante Notarnicola, durante una delle numerose presentazioni del suo “L’anima e il muro”, edito l’anno scorso dalla Odradek. L’anima e il muro è una raccolta di poesie scritte prevalentemente in prigionia dal 1955 al 2012, impreziosita dai disegni di Marco Perroni. La lunga introduzione e le note di Daniele Orlandi la rendono però anche un libro di storia. È la storia dei “Dannati della terra”, di quell’intensa stagione di lotte che riuscì, in pochi anni, a rivoluzionare il carcere, qualche volta a distruggerlo.

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Il cattolicesimo reale/10

cacciata_evaLa misoginia della Chiesa è un mare di veleno che ha intriso la nostra storia e la nostra società. Eccone alcune stille.

La donna impari in silenzio con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo, piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva e non fu Adamo ad essere ingannato, ma la donna che ingannata, si rese colpevole di trasgressione. Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia” (Paolo di Tarso, Prima lettera a Timoteo, 65 DC).  Non so perché, ma più leggo Paolo di Tarso, più rivaluto Nerone che gli fece mozzare la testa. Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/10

Il cattolicesimo reale/9

Walter PeruzziQuesta serie oggi continua tristemente. Walter Peruzzi, l’autore del libro da cui sto attingendo a piene mani, ci ha lasciato qualche giorno fa. Era un compagno di spessore, intellettuale marxista e antimilitarista, ideatore, fondatore e direttore della rivista Guerre&Pace. Ci lascia una grande eredità, che comprende la sua opera storica e “enciclopedica” sul cattolicesimo. Un’analisi lucida, appassionante perché parla di noi, della cultura che ha intriso le nostre infanzie e che ancora, nella società e dentro noi stessi, stiamo scontando. Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/9

Il cattolicesimo reale/8

Prelato_che_consolaDalla condanna delle tasse  all’elogio delle corporazioni, dalla fortuna di essere poveri (“perchè di loro è il Regno dei Cieli“)  agli anatemi contro il marxismo. Ecco a voi un gustoso pot-pourri novecentesco di esternazioni papali a sfondo “sociale “. Buona lettura da Alexik.

Il sapientissimo pontefice Leone XIII aveva già dichiarato non essere lecito allo Stato di aggravare tanto con imposte e tasse esorbitanti la proprietà privata rendendola quasi stremata “poiché non derivando il diritto di proprietà privata da legge umana ma da legge naturale, lo Stato non può annientarlo, ma semplicemente temperarne l’uso e armonizzarlo col bene comune” (Papa Pio XI, Enciclica Quadragesimo anno, 1931). Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/8

Il cattolicesimo reale/7

cacciata dall'EdenContinuiamo il nostro viaggio nella “Dottrina sociale della Chiesa” nei passi in cui afferma  l’origine naturale e immutabile delle disparità sociali e l’intangibilità della proprietà privata. La “Dottrina” non tralascia di ricordarci  che il  lavoro è la  giusta espiazione del  peccato  originale (chissà perché solo per alcuni, e non per tutti), e che l’origine della proprietà privata non stà  nella guerra, nella rapina e nella sopraffazione, ma nelle diverse capacità degli uomini (forse nell’arte di rapinare e sopraffare).

Ci soffermiamo in particolare sull’opera  di papa Leone XIII,  che anticipò i tratti del  corporativismo fascista e la definizione delle funzioni di pacificazione interclassista della “Democrazia Cristiana”.  Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/7

Il cattolicesimo reale/6

Pellizza da VolpedoCome ho avuto già occasione di dire, la chiesa cattolica ama davvero il povero, nel senso che per sopravvivere ha bisogno che il povero continui ad esistere e a restare tale.  Fu dunque per lei un duro colpo l’espandersi, nel XIX secolo, di progettualità socialiste e comuniste rivolte all’eliminazione della povertà. Come avrebbe potuto sopportare che qualcuno le venisse a togliere il povero di bocca?  Come avrebbe potuto permettere che venisse messa in discussione la propria egemonia culturale sulle “plebi” ? Come avrebbe potuto tollerare di perdere il  ruolo di mediatore dell’ordine sociale, nonché garante della prosecuzione del dominio di classe ? Difatti non lo tollerò. Quelli che seguono sono alcuni succosi stralci delle invettive papali contro la nascita del movimento operaio, tratte da “Il cattolicesimo reale” di Walter Peruzzi.   Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/6

Il futuro dei miei

maredi Alessandro Ghebreigziabiher
Su una nave. In mare. Da qualche parte.
“Zio Amadou?”
“Sì…”
“Zio?”
“Sì?”
“Mi senti?”
“Sì che ti sento…”
“Ma non mi guardi…”
L’uomo si volta ed accontenta il nipote. “Stai tranquillo”, gli dice inarcando il sopracciglio sinistro, “le mie orecchie funzionano bene anche senza l’aiuto degli occhi…” E si volta a studiare le onde. Continua la lettura di Il futuro dei miei

Il vero debito estero

GuaicaipuroLettera di un capo indio ai governi europei riuniti durante il convegno a Seattle.
di Guaicaipuro Cuautemoc (*)

tratto da il blog di Daniele Barbieri e altr@.

Così sono qua, io, Guaicaipuro Cuautemoc. Sono venuto a incontrare i partecipanti a questo incontro.
Così sono qua, io, discendente di coloro che popolarono l’America quarantamila anni fa, sono venuto a trovare coloro che la trovarono cinquecento anni fa.
Così ci troviamo tutti: sappiamo chi siamo, ed è già abbastanza.
Non abbiamo bisogno di altro.
Il fratello doganiere europeo mi chiede carta scritta con visto per scoprire coloro che mi scoprirono.
Il fratello usuraio europeo mi chiede di pagare un debito contratto da traditori che non ho mai autorizzato a vendermi. Continua la lettura di Il vero debito estero

Il cattolicesimo reale/5

MendicantiLa chiesa cattolica ama davvero il povero, nel senso che per sopravvivere ha bisogno che il povero continui ad esistere e a restare tale.  Nei confronti di chi, se no, il buon cristiano potrebbe esercitare la pietà?  Come potrebbe acquistare crediti per l’aldilà, se non attraverso la pelosa carità verso il pezzente ? Chi avrebbe mai bisogno di un paradiso ultraterreno, se la felicità fosse in terra ? Sull’argomento vi propongo alcuni brani scelti, tratti da “Il cattolicesimo reale” di Walter Peruzzi.  Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/5