I corsivi di questo articolo sono tratti da: Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale, Odradek, 2008.
La puntata di oggi continua il suo breve excursus nell’omofobia cattolica, aprendosi con le parole di don Franco Barbero, ridotto nel 2003 allo stato laicale da Ratzinger per il suo atteggiamento di apertura verso le coppie omosessuali: “Inviterei il cardinale Ratzinger a guardarsi un po’ in profondità: il suo ossessivo bombardamento cartaceo sui temi della sessualità potrebbe derivare, almeno in parte, da qualche suo conflitto interiore non ben risolto … Al cardinale Ratzinger offro la mia totale disobbedienza, come umile testimonianza di libertà evangelica. A Dio, offro la commossa gratitudine del mio cuore, perché mi fa incontrare gay e lesbiche credenti che sanno amarsi ringraziandolo per il dono della loro omosessualità”. Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/4→
Alcuni giorni fa un documento della Commissione Onu per i diritti dell’infanzia ha ricordato come la posizione del Vaticano sull’omosessualità contribuisca allo stigma sociale e alla violenza contro adolescenti lesbiche, gay, bisessuali e transgender, e contro i figli cresciuti da genitori omosessuali. Per l’occasione ripercorriamo la lunga storia dell’omofobia cattolica grazie a una serie di brani scelti tratti dall’opera di Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale, Odradek, 2008. Dedico questa pagina a tutti/e coloro che per amore affrontarono la morte ed infiniti supplizi a causa di una manica di assassini, fanatici e frustrati. Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/3→
Da sempre il potere ha un’avversione istintiva contro chi ha occhi per vedere il futuro e parole per raccontarlo.
Da sempre, per questo, detesta i poeti. Così come li odiavano i carcerieri di Nazım Hikmet, cantore di alberi, di amori e di rivolte. Come li odiava Rodolfo Graziani, viceré d’Etiopia, colui che ordinò di uccidere tutti i cantastorie di Addis Abeba, colpevoli di annunciare la fine del dominio italiano. Continua la lettura di Annunciando la fine del dominio→
Brani scelti da: Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale, Odradek, 2008.
La “religione dell’eguaglianza” e la schiavitù
“Coloro che provengono da una generazione servile, sia per parte di padre che di madre, in nessun modo escano da quello stato, ma restino in perpetua servitù e nella condizione dei loro genitori, servi per natura, rimangano” (Diploma concesso dall’imperatore Enrico VI al monastero di S. Salvatore ad Leones di Brescia nel 1194, in riferimento ai servi di proprietà del monastero). Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/2→
Da oggi, ogni domenica, per “santificare le feste”, mi accompagnerete nella lettura di brani tratti dai sacri testi del cattolicesimo, selezionati dalla bellissima opera di Walter Peruzzi, Il cattolicesimo reale, Odradek, 2008. Propongo i testi sacri a voi peccatori, voi che credete nell’eguaglianza fra gli uomini, nella dignità e libertà delle donne, nella sessualità felice, voi che combattete il dominio di classe e l’omofobia. A voi, perché possiate, con maggior cognizione di causa, perseverare nel peccato più determinati che mai. Buona lettura da Alexik Continua la lettura di Il cattolicesimo reale/1→
Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci!
“Hai mai visto Bormida? Ha l’acqua color del sangue raggrumato, perché porta via i rifiuti delle fabbriche di Cengio e sulle sue rive non cresce più un filo d’erba. Un’acqua più porca e avvelenata, che ti mette freddo nel midollo, specie a vederla di notte sotto la luna.” (Beppe Fenoglio, Un giorno di fuoco, Einaudi) Continua la lettura di Cent’anni di veleno. Il caso Acna l’ultima guerra civile italiana→
Il sangue del Che è già goccia nel fiume di sangue
sparso contro la fame e le catene.
Dal suo nome amore e azione.
Fa alzare le gioventù del mondo e le avvia al cammino”.
Con queste parole Héctor Germán Oesterheld, il più grande sceneggiatore di fumetti argentino, chiude l’opera dedicata al Che, magistralmente disegnata da Alberto Breccia. Continua la lettura di Donde esta Oesterheld ?→
Claudio Fava inventa personaggi, immagina dialoghi, cambia nomi e circostanze. Ma la storia raccontata nel suo romanzo è vera. Ed è questa.
Hernán Rocca fu il primo a cadere. Era studente di medicina, militante della Gioventù Peronista Universitaria, e “medio scrum” del La Plata Rugby Club, una delle squadre più promettenti del campionato argentino. I paramilitari lo presero la notte del venerdì santo del 1975. Anche se la dittatura non era ancora ufficiale, sotto il governo fantoccio di Isabelita Peron la Triple A (Alleanza Anticomunista Argentina) agiva indisturbata. Continua la lettura di Mar del Plata→