Un noir senza sbirri come prime donne e senza un lieto fine.
Protagonista la grande fabbrica (chissà chi è ?) che elimina “gli ostacoli” sotto gli occhi della Torino bene, che approva e continua i suoi riti. Ben descritta la borghesia sabauda, l’ipocrisia e l’omertà (degna dei più classici stereotipi siciliani), la riorganizzazione della destra industriale.
Ben descritte le contraddizioni di un giovane ingegnere calabrese, in bilico fra la fedeltà all’amico e alle proprie origini/valori e il richiamo dell’ “integrazione”, del rampantismo sociale.
Romanzo stilisticamente un po’ acerbo, ma chissenefrega.
Il libro: Bruno Gambarotta, Massimo Felisatti, La nipote scomoda, L’Ambaradan, 2006.
San Vittore, 1975. Sono passati solo pochi anni dalle lotte dei Dannati della terra, eppure l’immagine che ne dà sto libro è così diversa.
“La solidarietà rimane fuori dai cancelli, nessuno interviene in tuo favore. Chi non ce la fa a cavarsela da solo è destinato a soccombere“. Nella scuola di San Vitùr si entra innocenti e si esce pluriomicidi, dopo averne imparato i linguaggi e i rituali, lo squallore e la violenza, la sottomissione ai più forti.
Questa è la storia di Hurricane, che si incrocia con quella di Radeschi, reporter di nera, in un paesino della bassa padana. Continua la lettura di L’uomo della pianura →
La prima edizione di “Falange armata” esce nel 1993.
I Savi li beccano nel 1994.
Perspicace Lucarelli, riporta le stesse impressioni che circolavano da tempo fra i compagni , fra la mala locale, o chiunque ragionasse sulle anomalie del modus operandi della Uno Bianca: tecniche militari, armi da guerra, ricerca spasmodica del morto, attacchi gratuiti… quanto di più lontano dalla logica di rapinatori normali. Continua la lettura di Falange armata →
… per navigare in acque agitate