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Viva la vida

Povera Frida ….. massacrata da un tram, cornificata da Rivera, e (come se tutto ciò non bastasse) raccontata da Cacucci.

Cacucci schiaccia la dimensione pubblica, politica e artistica della protagonista, concentrandosi sugli aspetti più intimi o privati. Questa impostazione è già di per se riduttiva. Se poi anche gli aspetti privati vengono riportati in maniera tediosa (e perchè Diego di qui, e perchè Diego di là …. ma soccia sto Diego che du maron !) il risultato non può che essere modesto.

Il saggio che segue il monologo ne riprende pedissequamente i contenuti, e riesce a rendere ripetitivo anche un libricino smilzo.

Infine, ci sono delle belle frasi di Frida, che però sono già state ampiamente riportate in tante pubblicazioni che la riguardano, per cui quel poco che c’è di buono è scopiazzato.

Il libro: Pino Cacucci, Viva la vida, Feltrinelli, 2010, 80 p.

Tina

Quanto di più diverso dai pistolotti dei biografi ufficiali e dalle descrizioni enfatiche alla Saverio Tutino.  Ci aggiungerei come sottotitolo: “la donna che visse due volte”.  Una prima vita come meravigliosa avventuriera, donna libera e piena di personalità, dea dell’immagine. Una seconda vita come fantasma al seguito di quella merda di Vidali, muta e succube di fronte alle peggiori infamità dello stalinismo.

Il libro: Pino Cacucci, Tina, Feltrinelli, 2005, 240 p.

S’ataurn indrì. Storia della donna Ermina Mattarelli

Ermina Mattarelli (1908/2001) racconta la sua vita: le lotte contadine, la Cooperativa di Massarenti, le persecuzioni dei fascisti, l’esperienza partigiana, il carcere e le torture, e di nuovo le lotte nelle campagne emiliane nel dopoguerra. Per chiunque abbia dei dubbi su cosa sia stato il fascismo.

Per procurarsi questo libro (autoprodotto) bisogna richiederlo al Circolo Iqbal Masih di Bologna.

Il libro: Michela di Mieri (Curatore), Valerio Evangelisti (Collaboratore), S’ataurn indrì. Storia della donna Ermina Mattarelli, Autoprodotto dal Circolo Iqbal Masish (BO), 2005, 87 p.