La Lessing parla a vanvera di un mondo che non conosce. Dubito infatti che a 60 anni suonati la signora usasse frequentare ragazzine punk e case occupate.
Il libro l’ho trovato veramente fastidioso, caricaturale, mistificante, diffamatorio. Non vedo cosa c’entrino gli squatters con le bombe a Londra negli anni ’70-’80, che sono tutte ricollegabili al conflitto nord irlandese, e che anche a volerne parlare non meritano una trattazione così superficiale.
Un libro, dicevo …
Diffamatorio: perché accolla attentati dinamitardi a chi non ne ha mai fatti.
Mistificante: perché astrae completamente la questione delle bombe (un fatto maledettamente serio) dal suo contesto storico e politico.
Caricaturale: perché dipinge gli squatters come un branco di scoppiati, ragazzine fuori di testa dal conflitto generazionale irrisolto e psicopatici in genere. Intendiamoci: gli scoppiati esistono fra gli squatters, come all’interno di qualsiasi gruppo umano, ma qui è veramente troppo !!!
Tutta questa costruzione per finire a chiedersi: com’è che una ragazza brava e altruista (la protagonista Alice) decide di spargere bomba amminkia in giro per la città ? Rispondo: e io checcacchio ne so? La tipa, l’attentato e il contesto delirante te li sei inventati te di sana pianta, cara Doris ! Dammela te una risposta, se ne hai ! Capace che perdo tempo a psicanalizzare una tizia che non esiste ?
Se invece la domanda fosse : “com’è che tante persone degne hanno scelto, nei loro vari contesti, di darsi alla lotta armata ?”, per chi vuol capire davvero non mancano le biografie o saggistiche più serie.
Il libro: Doris Lessing, La brava terrorista, Feltrinelli, 1985, 350 p.