Il cimitero di Praga

… in pratica Hitler non si è inventato niente, ha attinto a piene mani dall’opera dei suoi bastardi predecessori !!!

Avevo solo un’idea vaga sull’antisemitismo ottocentesco, conoscevo a grandi linee l’affare Dreyfus, ma non credevo che la teorizzazione della soluzione finale fosse stata formulata 50 anni prima del nazismo. Ho l’impressione che non si tratti solo di una mia ignoranza, ma anche di un’omissione voluta , al fine di addebitare il tutto alla sola follia nazista e sgravare le “rispettabili” gerarchie ottocentesche dalla responsabilità storica nella costruzione delle premesse all’olocausto.

Credo che il pregio maggiore di questo libro sia la ricostruzione del clima e del pensiero antisemita, con riferimenti precisi a personaggi, riviste, opuscoli e gruppi realmente esistiti.
Forse è anche il suo punto debole come romanzo: le eccessive citazioni ne appesantiscono la lettura, e anche l’idea di far gravitare tutti gli intrighi / falsificazioni / spionaggi /esoterismi dell’epoca su un unico protagonista rende la trama inutilmente complicata.
Con questo non dico che tutto il tomo sia spiacevole: il vecchio mostro, in fin dei conti, è ancora capace di scrivere e descrivere, di presentarti personaggi così dettagliati che ti pare di averli attorno, o di trascinarti in sordidi vicoli e fognature, facendoti odorare i vestiti per l’impressione di esserci stato veramente.

Intriganti anche le riflessioni sull’operato dei Servizi e lo sviluppo del tema della ’teoria e pratica del complotto’, già trattato nel Pendolo di Foucault (“se vuoi sventare un complotto organizzalo, così tutti i congiurati cadranno sotto il tuo controllo”).

Infine, la parte Risorgimentale del romanzo è di gran lunga preferibile ai Traditori di De Cataldo, uscito in contemporanea,  e che – curiosamente – parla anch’esso di un traditore all’epoca dell’Unità.
Su questo tema il libro di Eco pone interrogativi: Garibaldi non aveva già dall’inizio della spedizione nessuna tentazione repubblicana, visto che dichiarò da subito di agire in nome di Vittorio Emanuele ? E qual’è stato il coinvolgimento del Generale nell’eccidio di Bronte ? Era già scritto, alla partenza da Quarto, che non si sarebbe trattato né di rivoluzione politica, né di rivoluzione sociale ?

Il libro: Umberto Eco, Il cimitero di Praga, Mondolibri, 2010, 240 p.