Il traditore. Mussolini e la conquista del potere

??????????? (ma anche !!!!!!!!!)

Perplessità, e anche un certo disagio.
Il testo si inaugura con un’invettiva rivolta agli italiani indifferenti, che con la loro ignavia hanno permesso l’ascesa di Mussolini e il suo dominio fino alla rovina della guerra mondiale. Non entro in merito sulla giustezza o meno della predica, ma è il pulpito a non essere credibile.
Alla reprimenda iniziale segue infatti una narrazione priva di qualsiasi autocritica rispetto alle responsabilità che ebbe il Partito Socialista, e personalmente anche la stessa Balabanoff, nello spianare la strada a Mussolini.

Insomma, sto tizio si dimostrò fin da subito come un miserabile, inabile a qualsiasi studio o lavoro, squilibrato, vile, inaffidabile, vittimista, capace di scorrettezze inaudite, corruttibile, paranoico, maligno e calcolatore, instabile, fobico, scaricabarile, pavido, voltagabbana.
Uno che coniugava un violentissimo estremismo verbale con l’assoluta vigliaccheria di fronte al pericolo e la manifesta incapacità di assumersi responsabilità nei momenti critici.
In sintesi: un merda.
Ma perché, allora, uno così è stato innalzato fino alla direzione del Partito e del L’Avanti?
L’argomentazione fornita è ridicola: siccome era un merda (non per colpa sua, poveretto, ma come frutto della sua provenienza sociale), si è pensato che la reponsabilità politica lo avrebbero innalzato dalla sua misera condizione a più alti livelli di umanità, in una sorta di meritocrazia al contrario (!!!!).
Qualsiasi fosse la natura del rapporto personale fra l’autrice e Mussolini, nulla comunque giustifica la serie nauseante delle giustificazioni, alibi e coperture che lei stessa gli ha dato e che descrive.

Altro aspetto desolante è l’elencazione dello stillicidio di morti ammazzati, violenze, case del popolo incendiate, sedi sindacali e cooperative distrutte nei mesi che precedettero la marcia su Roma. Desolante è la descrizione delle vittime sacrificali che porgono passivamente il collo al carnefice , senza reagire, se non con frasi retoriche.
Fu davvero così ? Il Partito Socialista non organizzò nessuna resistenza ? E come pensavano di fermarli, ai fascisti, con i discorsi al Parlamento? Bah !

Comunque è un libro da leggere, se non altro perché è  un documento storico (contiene, fra l’altro, l’ultimo intervento parlamentare di Matteotti).

Il libro: Angelica Balabanoff, Il traditore. Mussolini e la conquista del potere, Napoleone, 1973